Un Agosto insolito per Anffas Firenze: Centro diurno aperto, vacanze ridotte e solo in montagna

IL PESO DELL'EMERGENZA COVID - Anche la consueta routine dei soggiorni estivi, organizzati dalla nostra Associazione nel mese di agosto, anno dopo anno, è stata stravolta dall’emergenza CoViD. Man mano che gli eventi evolvevano abbiamo dovuto esaminare tutte le ipotesi, a partire da quella di chiudere del tutto l’attività nel mese di agosto, fino a quella di fare tutto quello che abbiamo fatto negli anni passati. Ogni ipotesi aveva i suoi pro ed i suoi contro, e con il passare dei giorni alcune svanivano ed altre si affacciavano sulla ribalta.


COME SI E' ARRIVATI ALLA DECISIONE FINALE - Cerchiamo di fare ordine per capire come siamo arrivati alla decisione finale, anche se non sarà facile.

Esaminiamo i fatti:

  • Innanzitutto il nostro contratto con l’Azienda sanitaria prevede solo 11 mesi di riabilitazione a ciclo diurno, ed un mese di soggiorni in struttura residenziale estiva.
  • Le strutture estive, dal canto loro, hanno subìto sconvolgimenti propri, essendo costrette a ristrutturare ambienti e procedure e garantendo capienze e servizi limitati, a causa del distanziamento sociale e delle misure di sicurezza.
  • L’organizzazione del nostro personale, ma soprattutto quello della cooperativa alla quale ci appoggiamo per la gestione di alcune delle nostre comunità alloggio è tale da non poter garantire la copertura nel mese di agosto.
  • Noi stessi abbiamo riaperto il centro diurno con un’organizzazione interna profondamente modificata, con un numero inferiore di ospiti, divisi in nuclei “autonomi” che non possono essere ricombinati, salvo pochissime e motivate eccezioni. Gli utenti vengono trasportati in piccolo numero con pulmini grandi, oppure singolarmente da altre associazioni di volontariato; queste ultime avranno anch’esse problemi nel mese prossimo, per carenza di volontari.
  • I soggiorni estivi hanno un costo che storicamente non è del tutto coperto dal finanziamento pubblico ed i costi dovuti al mantenimento delle disposizioni anti-CoViD si sommano a quelli “storici”.
  • I familiari e tutori degli ospiti del centro diurno hanno giustamente una piena discrezionalità su come gestire il mese di Agosto per il loro congiunto, e quindi l’organizzazione non era in grado di sapere come e quanto la scelta adottata potesse aderire a quella della maggior parte degli utenti.

 

Non stiamo a raccontare, per brevità, come ogni settimana si prospettasse una soluzione diversa, ma descriviamo di seguito quella che alla fine è parsa la più equilibrata, con tutti i pro ed i contro che essa stessa presenta.


CHI FREQUENTERA' IL SOGGIORNO ESTIVO - Gli ospiti delle tre comunità alloggio, indipendentemente dal fatto che siano o meno in convenzione con il SSN, frequenteranno il soggiorno estivo montano consueto, presso il Villlaggio della Consolata a Serravalle di Bibbiena. Miracolosamente il numero di posti disponibili con il nuovo assetto (camere con meno letti, piazzale e spazi rigorosamente separati rispetto agli ospiti della residenza locale) coincide abbastanza con quello che necessita in questa configurazione. Nonostante ciò, gli utenti risentiranno delle nuove regole di prevenzione, le escursioni saranno limitate e sarà esclusa la commistione con la popolazione locale (niente sagra del tortello con ballo in piazza, per intendersi). Sarà altresì esclusa la commistione fra le tre comunità alloggio di origine, e relativo personale, per quanto possibile.


CENTRO DIURNO ECCEZIONALMENTE APERTO - Il centro diurno rimarrà aperto, grazie ad una deroga al contratto che siamo riusciti ad ottenere dalle autorità sanitarie. Anche in questo caso le attività saranno più a carattere ludico-motorio  che riabilitativo, verrà messa in funzione la piscina sia pur con rigorosa turnazione degli ospiti e si organizzeranno attività in rispetto ai protocolli vigenti.

Vi è infine un piccolissimo nucleo di persone che, data la loro salute estremamente precaria e l’assenza di familiari che possano farsene carico, dovranno rimanere nella comunità alloggio. Ad essi verranno destinate attenzioni specifiche.

Sarà un anno diverso e particolare, ma confidiamo che il servizio offerto possa raggiungere efficacemente il maggior numero di persone che siamo in grado di assistere.


Pier Franco Gangemi
Direttore sanitario

 




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