Si celebra oggi, lunedì 21 marzo, la Giornata Internazionale della Sindrome di Down, un evento riconosciuto dall’Onu che si svolge in tutto il mondo il 21° giorno del 3° mese per indicare l'unicità della triplicazione (trisomia) del 21° cromosoma che causa, appunto, la Sindrome di Down.
In occasione di tale ricorrenza, Anffas aderisce all’iniziativa promossa da Down Syndrome International - l’organizzazione rappresentativa, a livello internazionale, delle persone con Sindrome di Down - quest’anno dal titolo “What does inclusion mean?”, ossia “Cosa significa inclusione?”, tema scelto per evidenziare come nei principi generali della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) sia riconosciuta la “piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società” a tutte le persone con disabilità, ivi comprese quelle con Sindrome di Down.
Cosa significa inclusione?
Per Anffas inclusione significa far sì che tutte le persone con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri cittadini, alla vita della propria comunità di appartenenza. Infatti, quanto più le comunità si modificano, adattano, organizzano, educano e si sviluppano accogliendo le diversità umane e culturali, tanto più tutte le persone, comprese quelle con disabilità, possono parteciparvi in condizione di pari opportunità senza subire alcuna discriminazione.
Per realizzare ciò vanno, pertanto, garantiti a tutte le persone con disabilità i necessari sostegni, anche ad elevata intensità, compresi quelli necessari per autodeterminarsi in modo da poter compiere le proprie scelte, senza essere mai totalmente sostituiti da altri. Diritto questo sancito dalla stessa Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
“La Giornata del 21 marzo rappresenta, quindi, un appuntamento importante per il nostro movimento, in occasione del quale si concentrano molti dei nostri sforzi per sensibilizzare l'opinione pubblica su cosa sia la Sindrome di Down e di come sia un loro preciso diritto, unitamente ai loro familiari, di essere adeguatamente sostenuti, per l’intero arco della loro vita, a partire dalla tenerissima età, per essere pienamente attivi ed inclusi nella società”, dichiara il presidente di Anffas Nazionale, Roberto Speziale.